Un
pezzo di Alberto Crepaldi, che di bilanci se ne intende. Così, per dire che
sono tutti uguali, eccolo qua:
Negli scorsi giorni
mi sono così messo al lavoro. Con ancora ben viva la memoria del tronfio
atteggiamento di superiorità morale con cui il tesoriere Boccadutri ha
presentato pubblicamente i dati di bilancio. Mi sono studiato tutte le carte,
le ho radiografate più volte. Alla ricerca di qualcosa che potesse permettermi
di sputtanare SEL. Una volta per tutte.
Perché è davvero
fastidioso che questi post-comunisti vogliano dimostrare di avere una marcia
etica in più rispetto agli altri e di essere la parte sana della politica.
Anche arrivando decisamente prima degli altri all’appuntamento della
divulgazione dei propri bilanci, allegando ad essi tutto l’allegabile, finanche
una serie di tabelle e grafici da veri sboroni!
Già assaporavo la
notizia con cui mostrare agli italiani le prove della malagestione delle
risorse da parte di SEL. Sul relativo pezzo sarebbero certamente fioccate
decine di migliaia di “mi piaci”. Espressi anche da parte di altrettanti
militanti di altre forze politiche, che così avrebbero liberato una volta per
tutte la frustrazione di non aver visto anche gli odiosi comunisti di SEL messi
alla berlina per via dei propri bilanci opachi e sballati. Senza considerare
che tutto ciò avrebbe giovato alla mia carriera di investigatore dei conti
dei partiti.
Dopo giorni di
studio notturno, ahimè, mi sono dovuto arrendere. Più che una resa, è stata una
disfatta.
Lo ammetto
pubblicamente: non ho trovato una virgola fuori posto in quei cazzo di conti di
SEL! Tutto è perfetto, rigoroso ed equilibrato. I rimborsi elettorali non
assorbono la quasi totalità delle entrate – come speravo – ma ne rappresentano
poco più del 50%. La restante parte (48%) è ascritta invece alle quote
associative, che invece mi attendevo fossero irrisorie. Vendola è troppo onesto
per i miei gusti, visto che dei 97 mila euro di contribuzioni da persone
fisiche, ben 58 mila provengano da lui stesso. Nel bilancio, poi, non
ho purtroppo trovato spese folli per attività di comunicazione
politica, visto che i post-comunisti hanno imparato in fretta a usare a fini
promozionali la leva della rete! Non ho potuto nemmeno giocare la carta delle
operazione finanziarie opache, degli investimenti immobiliari inutili, nonché
dei contributi da società legate al malaffare o guidate da noti tangentisti: di
tutto ciò non c’è uno straccio di traccia!
Qui il resto: http://www.linkiesta.it/blogs/cazza-la-randa/il-rigore-dei-conti-del-partito-di-vendola-e-la-mia-disfatta#ixzz214BpFxnO
dal sito www.giuliocavalli.net – Consigliere Regionale
SEL Lombardia
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