Puntualmente ogni 13 giugno, "il Giornale dell'Umbria" attacca la Resistenza ternana e la Brigata "Gramsci", lo scorso anno dando spazio alle tesi rovesciste di Marcellini sull'assassinio di Pietro Montesi, quest'anno puntando invece il dito contro Bruno Zenoni, dando voce al "fascistello" Marco Petrelli e a Pietro Cappellari, del Centro Studi della RSI.
I due sedicenti storici avrebbero ritrovato una lettera in cui Bruno Zenoni si sottomise al Duce per uscire dalle carceri fasciste, per tornare dalla sua famiglia. La storia di Zenoni (che trovate a questo link) dimostra chiaramente che la sua fu una lettera fatta appositamente per tornare dai suoi cari, egli infatti sarà poi un protagonista di primo piano della Resistenza ternana.
Per chi non lo sapesse, Petrelli scrive su dei blog in cui ci sono collegamenti a siti negazionisti e se sui motori di ricerca cercate "Faurisson" (il negazionista francese dei campi di sterminio ndr) trovate collegamenti con un sito di estrema destra sul quale scrive anche Cappellari.
Sul numero di Giugno del mensile "Micropolis"(supplemento umbro de "il manifesto"), Salvatore Lo Leggio ricorda che documenti come questi ce ne sono a decine e non cambiano certo il corso della storia, come vorrebbero farci credere i "Pansa" locali. Per Lo Leggio i due avrebbero "scoperto l'acqua calda", cosa invece più preoccupante è lo spazio che "il giornale dell'umbria" dà a queste notizie.
Siamo convinti però che è tempo di dare una risposta forte ed unitaria ai continui attacchi che vengono dalla destra neofascista contro la Brigata "Gramsci".
Per questo auspichiamo che l'ANPI, finalmente, prenda delle iniziative tese a riaffermare la memoria storica della Resistenza che, troppo spesso, viene messa in discussione.
SEL "Velino"
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L'articolo di Lo Leggio
La nostra risposta sul caso Montesi
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2 commenti:
cara SEL, ma chi scrive questi articoli che titolo di studio ha?E' laureato in Storia?
Non sarebbe ora che vi occupasse veramente dei problemi sociali, invece di cortorcevi su fatti di 70 anni fa?
chi si contorce su queste cose sono altri, noi cerchiamo di difendere la memoria storica. Ci occupiamo soprattutto di problemi sociali, della qualità della vita delle persone e purtroppo a Terni siamo costretti anche ad intervenire contro i revisionisti locali
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