venerdì 28 maggio 2010

Domanda : Ma Sel fa ancora parte della maggioranza?


Allora si parte. Con la nomina di Vinti e la sistemazione delle Commissioni, la nuova legislatura è pronta per lo sparo dello starter. Ma è proprio tutto a posto? In effetti ci sarebbe ancora un problemino da risolvere, ma è nascosto dal cinismo della politica di oggi. Il problemino si chiama Sinistra ecologia e libertà. E’ la componente della maggioranza che non ha ottenuto rappresentanza per gli atroci meccanismi della legge elettorale regionale. Per questa ragione sono stati esclusi da tutto, anzi non sono stati nemmeno presi in considerazione. Se chiedete al loro coordinatore Luigi Bori “come va la trattativa” vi risponderà “benissimo, perché non esiste alcuna trattativa”. Insomma “No consigliere, no party”. Hanno ottenuto il 3,4%. Per capire le dimensioni e l’ipocrisia dell’esclusione, basti pensare che i verdi elessero un loro rappresentante nel 2009 con il 2,3% e che i Socialisti Riformisti con soli 3000 voti più, hanno un gruppo Consiliare formato da due elementi, un assessorato pesantissimo per Rometti e , forse, una Presidenza di Commissione per Buconi. Insomma figli e figliastri con la scusa del quorum. Certo i piccoli partiti della coalizione hanno tutto l’interesse a lasciare i vendoliani fuori dalla porta. Fare politica di questi tempi senza agganci nelle istituzioni diventa difficile, se non impossibile. Il Pd invece di garantire la coesione della coalizione, asseconda questa posizione, anche perché, in prospettiva, vede in Sel il suo più pericoloso antagonista a sinistra. E allora, come dice quella barzelletta, è meglio stroncarli da piccini, prima che ti possano far male da grandi. Ma è una cosa etica? No e non è manco intelligente. Spingendo i trafughi di Rifondazione e del Pcdi e i “resti” di Sd e dei verdi fuori della porta, li costringeranno a passare all’opposizione, a diventare la coscienza critica della maggioranza. Ma non nelle aule, ma nella società, con i gazebo nei mercatini, i presidi nei centri storici ecc. cosa che per la sinistra è normalmente insidiosa. Prevedo un mare di “distinguo”. Il centrosinistra avrebbe quindi tutto l’interesse a riparare al danno fatto (la legge elettorale detta “corbellum”). Se non è in Regione la soluzione può essere trovata anche da altre parti e in altri modi. Può sembrare una mera questione di potere, ma non lo è o , perlomeno, non è solo di questo che si tratta. E’ anche una questione di lealtà e di riconoscimento di un contributo, certamente non decisivo ma neppure marginalissimo, dato alla vittoria del centrosinistra. Il taglio delle minoranze è di per se un atteggiamento antidemocratico e, in questo caso, un problema in più per la vita del nuovo Governo Regionale. E a forza di aggiungere problemi si finisce per vivere pericolosamente.

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