mercoledì 17 marzo 2010

SEL Umbria: una Forza Giovane e Scomoda - per Catiuscia Marini Presidente VOTA Valeria Pioli


POLITICHE GIOVANILI:Tenta di dare un contributo che sia vero” (P.Grice)

Ispirandoci al modello di BOLLENTI SPIRITI, progamma della regione Puglia per le politiche giovanili, le nostre proposte per i giovani umbri.


Guardando alla Puglia e con in testa la nostra regione, la magnifica riprova che i sogni sono diventati la realtà di tanti giovani, ha dato forma al nostro pensare di oggi.
È successo che la politica abbia finalmente dato il suo meglio nei fatti, fatti che si misurano nella vita delle persone, sotto la luce del sole.
Anche per la nostra regione, quindi proponiamo per le nuove generazioni, l’applicazione di questo nuovo modello di sogno-utile.
Lo scopo è far sì che i giovani siano i protagonisti della propria terra.
Come?
Innanzitutto considerando la vita di ogni ragazza e di ogni ragazzo, non semplicemente in base a un curriculum vitae, ma partendo dalla vita di ogni singolo individuo e dallo spirito che la anima.
Partiamo dallo spirito e sosteniamolo, quindi, perchè ognuno di noi porta in sé un contributo unico e irripetibile da valorizzare nell'espressione. Sosteniamo l’energia, il bisogno di partecipazione, la necessità di veder germogliare le proprie idee, la necessità di veder riconosciuto e difeso il proprio lavoro.
L’enutsiasmo e l’intraprendenza devono finalmente trovare una rappresentanza politica che si entusiasmi e che s’intraprenda nello scopo del suo esistere, quello di essere per le giovani generazioni il lugo e il tempo in cui innescare il viaggio che ci porterà in un’orbita di cambiamento vero.
La formula è semplice: se noi siamo per l’Umbria, l’Umrbia è per noi.
Ai giovani dovranno essere riconosciute le risorse e gli strumenti per realizzare al meglio la propria formazione, ciò significa che la regione, seguirà e supporterà la crescita di ogni individuo, con l’obiettivo di divenire successivamente essa stessa la terra fertile in cui le nuove generazioni potranno e saprano mettere a frutto le proprie idee.
Vuole essere questo un progetto di ampio e lungo respiro, in cui la regione Umbria e i giovani umbri, si trovino a lavorare in perfetta sinergia, per raggiungere l’unico grande obiettivo di un reciproco sostegno vitale.
Se ai giovani sarà data la possibilità di essere attivi e protagonisti, in Umbria l’economia avrà il suo rilancio, la cultura il suo sostegno, la società la sua rinascita.
Tutto questo non è un’utopia, è già stato fatto.
Seguendo e ispirandoci all’esempio di chi prima di noi ha meglio operato, la regione Umbria ha l’oocasione di segnare una nuova stagione della sua storia con una ripartenza che abbia come motore d’azione il sostegno ai giovani e a chi con e per i giovani lavora.


(Ascolatiamo il cuore dell'Umbria che batte)


Una fucina di talenti (convinti che già scegliere di esserci sia un talento), deve martellare sul metallo ancora liquido dell’Umbria, le forme di un futuro quanto mai necessario.
Il metallo dell’Umbria, ovvero le risorse della regione e dei fondi europei destinati allo sviluppo regionale, per creare un’ossatura specifica, su cui poggiare una programma di politiche giovanili che sia vero, per accompagnare ogni individuo nella sua formazione e sostenere economicamente le sue scelte i suoi progetti, eliminando la pratica del getttito di risorse a pioggia che finanziano progetti slegati tra loro, ma avendo come obiettivo quello di creare realtà nuove e integrate nella regione, luoghi dove i giovani che con il sostegno delle risorse regionali avranno potuto completare e integrare le prorpie conoscenze, siano l'esperienza, il potenziale che diventa fatto, che riveda assetti e immagini e persegua soluzioni. E' necessario quindi promuovere centri di alta formazione della Regione, istituire bandi e finanziare progetti ideati e realizzati da giovani umbri, sempre in una visione sinergica e armonica delle proposte con il territorio; sostenere la formazione, la sperimentazione, la produzione sociale, la ricerca scientifica e l'innovazione produttiva. Promuovere e difendere la formazione di una cittadinaza di giovani attivi nelle scelte politiche della regione. Saper ascoltare e imparare dai giovani e creare per e con loro una filiera del sapere, della formazione e dell'innovazione avendo come attori principali, l'università, i soggetti politici locali e i progetti d'impresa giovanile, superando, non sarà mai ripetuto abbastanza, il modello dei finanziamenti a gettito continuo per progetti non dialoganti tra loro, ma perseguendo l'opportunità di fare dei giovani la più grande risorsa innovativa della regione.
Sostenere le associazioni e i centri sociali che lavorano per e con i giovani. Creare laboratori urbani (attraverso la riqualificazione di edifici già esistenti) che lavorino per far emergere l’espressione e la creatività giovanile. Collaborare con l’università per individuare risorse e bisogni dei giovani umbri. Promuovere eventi dedicati alla partecipazione dei giovani allo sviluppo dell’Umbria. Migliorare l’efficienza della spesa per le risorse regionali, e migliorare la visibilità dell’offerta formativa. Creare un sito regionale che si occupi delle politiche giovanili, che sia strumento di diffusione e diffusore di strumenti. Promuovere iniziative che contengano "materiali per un futuro sostenibile" , ossia illustrare le nuove opportunità che il mercato del lavoro offre, a vari livelli, nel settore ambiebtale, delle energie alternative e rinnovabili, della valorizzazione del territorio e del turismo sostenibile.
Attivare un progetto educativo, che a partire dalle scuole, promuova la conoscenza reale dell'Umbria, nelle giovani generazioni, perché solo ciò che è conosciuto può essere migliorato e salvaguardato.

Valeria Pioli

Le nostre ragioni per una regione universitaria.

“Una questione è di principio risolvibile se possiamo immaginare le esperienze che dovremmo avere per darle una risposta”
-M.Schlick-


L'Università deve essere il lume che lotteremo per non spegnere. I tagli alla scuola, all'università alla ricerca sono opera di questo governo, partendo da questa constatazione, e non confondendo quindi le responsabilità, è in ogni modo giusto che ogni soggetto poi le proprie responsabilità se le assuma. La regione Umbria deve assumersi la responsabilità di promuovere e sostenere la riqualificazione del polo scientifico di Terni.
Non acceteremo mai un destino di stallo o di chiusura di corsi tout court, per delle strutture altamente qualificate, che necessitano semplicemente di una rivalutazione o di una riconversione degli usi. Dove si presentano delle difficoltà è doveroso cercare delle soluzioni. Innanzi tutto riconoscere la necessità di attivare e mettere in funzione prima possibile la nuova sede della facoltà di medicina a Terni. Mettere in cantiere la realizzazione di un campus universitario, per far nascere una cittadella della ricerca in cui servizi e didattica si concentrino in un solo spazio.
Ripensare l'offerta formativa per le sedi decentrate, come la facoltà di economia, che necessita di una riqualificazione qualitativa e di un'integrazione del percorso didattico attraverso l'offerta di alta formazione post-laurea, oltre che di una specializzazione formativa che si concentri sulla ricerca nei nuovi territori della green economy, in una prospettiva di integrazione e relazione con quelle che sono le nuove vocazioni e le peculiarità d'impresa del territorio.
Ripensare l'utilizzo di laboratori ed attrezzature didattiche che attualmente non sono utilizzate, come i laboratori per lo studio delle lingue del corso di Laurea Interclasse in Lingue e Culture Straniere e Mediazione Linguistica; utilizzo che può interessare un progetto d'integrazione didattica pomeridiana nello studio delle lingue straniere, per le classi superiori di primo e di secondo grado.
Creare un circuito virtuoso tra i diversi soggetti politici, economici, sociali, e l’offerta didattica universitaria, per tentare una riqualificazione anche del corso di Laurea triennale in Discipline delle arti teatrali e dei linguaggi creativi, rilanciando un progetto di respiro regionale in cui creatività e comunità locali operino insieme, creando in tal modo nuove opportunità di lavoro, e nuove opportunità di crescita culturale per la regione.
Sosteniamo ed investiamo come regione, su formazione e ricerca, per creare le condizioni che permettano ai giovani laureati e ai ricercatori di rimanere in Umbria ed essere nei fatti tra le migliori energie della regione.
E' vitale e imprescindibile promuovere le eccellenze e sostenere le innovazioni, in un dialogo costante con il territorio, in quanto soggetto destinatario e partecipante della ricerca scientifica.
Ripensare i percorsi formativi già esistenti, diversificandoli dall'esistente, attraverso una nuova lettura del sapere, dobbiamo "fare sapere" e "saper fare".
Il sapere e il lavoro prima di tutto, saperli riconoscere e dargli aria, spazio.

Valeria Pioli
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