martedì 13 ottobre 2009
L'ora della Svolta
DOCUMENTO APPROVATO ALL’UNANIMITA’ DALL’ASSEMBLEA DEL 12 OTTOBRE 2009 - GRUPPO 14 LUGLIO
Il Gruppo 14 Luglio nasce come punto di aggregazione e di discussione rivolto a promuovere, anche attraverso iniziative di pressione politica, l’accelerazione del processo costitutivo ed unitario di “Sinistra e Libertà”.
L’assemblea nazionale del 20 settembre a Bagnoli, nelle sue conclusioni, ha sancito l’importanza e l’efficacia sostanziale delle proposte politiche che il Gruppo 14 luglio ha in più occasioni presentato.
Le istanze dai noi rivendicate, che fino al mese di luglio potevano apparire solo un miraggio, hanno ottenuto in quell’assise, sebbene solo in parte, l’approvazione della dirigenza nazionale e dell’assemblea.
Per quanto evidente la distanza tra la volontà della “base” e quanto sancito come esito finale dell’Assemblea, i passi in avanti compiuti in quell’occasione ci sono sembrati sufficienti per poter considerare avviato il processo di costituzione del nuovo partito.
Purtroppo, però, nei giorni successivi abbiamo assistito al tentativo di imporre nei fatti ciò che a Napoli eravamo riusciti ad impedire: la decisione di ridurre Sinistra e Libertà a mera federazione tra piccoli soggetti politici.
Le ripetute dichiarazioni dei segretari di Verdi e Ps all’indomani dell’Assemblea di Bagnoli ci hanno fatto constatare con delusione che è ancora in uso la vecchia pratica di eludere la volontà democratica, forzando, interpretando, manipolando dichiarazioni e documenti.
La sconfitta della mozione favorevole alla “federazione” di Sinistra e Libertà al Congresso dei Verdi, tra l’altro maturata con modalità che preferiremmo non avessero cittadinanza al nostro interno, dimostra definitivamente che l’ipotesi federativa non solo sconfessa il progetto che aveva preso il via alle elezioni europee, ma non garantisce neppure la tenuta dell’insieme, proprio perché il richiamo identitario non può essere sconfitto attraverso mosse tattiche e mediazioni al ribasso (che hanno costretto fino ad oggi SeL alla paralisi), ma solo attraverso la genesi partecipata di una nuova identità solida e condivisa.
E’ evidente che non si può pensare di uscire dal terremoto causato dalla sconfitta della mozione Francescato nel congresso dei Verdi con piccoli espedienti e senza rimettere profondamente in discussione la logica che ha guidato la vita di Sinistra e Libertà fino ad oggi.
Continuare a pensare che si potrà arrivare alla nascita della Nuova Sinistra Italiana attraverso un processo di collaborazione/accordo tra esponenti che con difficoltà riescono ancora a rappresentare le loro piccole forze politiche, è un evidente errore e non può essere più giustificato se non con la volontà di tentare di consolidare piccole rendite di posizione.
Un cartello elettorale nasce perché alcuni soggetti politici decidono di mettersi insieme per approdare a risultati elettorali migliori per ciascuno.
Un partito nasce perché nella società qualcuno ne sente l’esigenza, poiché non trova rappresentanza nei soggetti politici già presenti.
Noi abbiamo l’esigenza di un partito, non di un cartello elettorale, o meglio, abbiamo sicuramente prioritariamente l’esigenza di un partito.
L’esperienza della Sinistra Arcobaleno, ma anche quella di Sinistra e Libertà alle europee, dimostrano che le sommatorie di partiti non producono i risultati elettorali che si immaginano a tavolino. E’ evidente che l’elettorato “fideista”, legato ad una forza politica sempre e comunque, praticamente non esiste più. Tanto è vero che sono tanti i casi di persone che, pur iscritte a uno dei partiti membri, non hanno votato per il cartello elettorale di cui quel partito faceva parte.
Non ci sembra che serva altro per rendersi conto che se ancora c’è una ragione per impegnarsi in un’impresa difficile come quella di costruire un nuovo partito politico della sinistra (in un momento storico in cui dilaga l’antipartitismo e in cui la sinistra è in netta minoranza politica e culturale), questa si trova nella possibilità di dare un luogo di cittadinanza a coloro che vogliono sperimentare la possibilità di agire l’attività politica in maniera diversa di quanto finora si è dimostrato possibile nei partiti esistenti.
E ciò si può fare solo fondando un partito attraverso un processo costituente innovativo e fortemente ancorato ai diritti di partecipazione dei suoi aderenti e sostenitori.
Non sappiamo se questo progetto possa attecchire velocemente al punto da garantire successi elettorali a breve scadenza. Ci permettiamo di sottolineare come, in previsione dell’estensione dello sbarramento al 4% in tutti i livelli di competizione elettorale, la stessa formula federativa di SeL non rappresentava certo una garanzia di capacità di elezione di propri rappresentanti in seno ai consigli regionali e locali.
Occorre dunque comprendere che non ha alcun senso subordinare la scelta di prospettiva alle esigenze elettorali immediate, in quanto non esiste garanzia alcuna di successo né in un caso né nell’altro.
Occorre indire immediatamente il congresso fondativo, che si dovrà svolgere entro la fine dell’anno.
Siamo ancora in tempo per non disperdere quanto di buono è stato costruito fino ad oggi, ma serve l’umiltà di riconoscere gli errori e la serenità di affrontare gli inevitabili svantaggi di una scelta - fin dall’origine - controcorrente.
E’ alla luce di tutto ciò che consideriamo irrinunciabile arrivare alle assemblee regionali che dovrebbero indicare i relativi Coordinamenti con una chiara presa di coscienza di una fase nuova, e procedere speditamente nel dare cittadinanza a tutte le persone che prenderanno la tessera di Sinistra e Libertà, aprirsi con il coraggio e la consapevolezza dell’importanza di contaminarsi, con l’obiettivo di riavvicinare ad una buona politica chi ogni giorno opera nei territori, nelle associazioni, nei posti di lavoro, nelle scuole e nelle università, nelle esperienze del terzo settore, e così via. Tutto nella consapevolezza di affrontare una fase transitoria che dovrà avere la sua conclusione nel congresso fondativo.
Chiediamo che il Coordinamento Nazionale annunci pubblicamente l’apertura del processo costituente sulla base del principio “una testa, un voto”.
E’ con queste proposte che il Gruppo 14 luglio prosegue il suo percorso politico e annuncia la sua costituzione in laboratorio di discussione e confronto di idee, che promuoverà iniziative tematiche anche pubbliche, per andare oltre la sua veste iniziale di strumento di pressione politica e controllo del processo democratico.
Il Gruppo 14 luglio diventerà dunque un luogo dove le persone militanti e simpatizzanti che provengono da esperienze diverse si incontrano e si confrontano sui contenuti, un luogo dove le differenze saranno vissute come preziosi elementi di crescita politica e personale, scevro da ogni logica di sospetto e di compromesso.
Insomma un luogo, il luogo, dove la Nuova Sinistra Italiana esiste già.
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