lunedì 5 ottobre 2009
9 ottobre - per il contratto, per la democrazia, con i metalmeccanici.
Ricominciamo da qui!
di Tino Magni*
Penso che per un militante di sinistra ma sopratutto per un partito in costruzione come Sinistra e Libertà che vuole fondare i suoi valori sul lavoro sui diritti e sul rispetto dell'ambiente condividere sostenere e partecipare allo Sciopero Generale dei Metalmeccanici indetto dalla Fiom Cgil per venerdì 9 ottobre (per il rinnovo del biennio economico del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, contro i Licenziamenti collettivi, per il raddoppio del periodo di Cassa Integrazione Guadagni da 52 a 104 settimane e per l'estensione della stessa a favore di tutti i lavoratori/e precari e a quelli che lavorano nelle piccolissime imprese, per la democrazia sindacale) debba essere un fatto normale per una sinistra che vuole riprendere e tentare di riallacciare un dialogo armai da troppo tempo interrotto con le persone che veramente producono e sono la ricchezza vera di questo paese.
Da oltre un anno stiamo assistendo al peggiorare continuo giorno dopo giorno della situazione economica ed occupazione ultima in ordine di tempo è l'annuncio della Tenaris di Dalmine di licenziare oltre 1000 lavoratori mentre il governo Berlusconi spiega che oramai la crisi è alle nostre spalle, in contrasto con tutti gli indicatori che da più fonti vengono segnalati quali la Banca d'Italia l'Inps la Confindustria i quali affermano che il peggio per quanto riguarda la perdita di posti di lavoro deve ancora da arrivare. Hanno ragione, purtroppo, basta vedere cosa sta succedendo nel Paese ma anche nell'insieme dei territori della ricca Lombardia dove si assiste giornalmente a richieste di messa in cassa integrazione guadagni, licenziamenti e riduzione di personale, mobilità e chiusure di aziende in una dimensione tale che mai nei sessantanni della storia della nostra Repubblica si era visto
A questo va aggiunto il fatto che la crisi economica, le politiche liberiste, la precarietà del lavoro e la moderazione salariale di questi anni hanno contribuito alla riduzione drastica del potere d’acquisto di pensione e salari facendo aumentare in modo sempre più esponenziale le disugualianze in quanto c'è stato uno spostamento di oltre il 15% della ricchezza prodotta a favore del capitale industriale e finanziario che sempre di più anziché reinvestire nell'impresa hanno portato i capitali all'estero evadendo tasse e contributi.
Un governo serio di fronte a questa situazione si dovrebbe porre il problema di mettere in campo politiche straordinarie di investimento pubblico nei campi dell'innovazione della ricerca, del sapere, finanziare opere per la messa in sicurezza del patrimonio pubblico quali scuole ed edifici pubblici oltre che produzioni di beni atte a migliorare la qualità della vita delle persone ad esempio con la costruzione di mille treni per i pendolari, sviluppare le fonti di energia rinnovabili, il tutto con l'obbiettivo di fronteggiare la crisi dal punto di vista emergenziale oltre che introdurre elementi di cambiamento strutturali di un sistema che se non corretto vedrà sempre più spesso il ripetersi della crisi stessa.
Dal punto di vista sociale mettere a disposizione le risorse necessarie per estendere a tutti i lavoratori e lavoratrici precari le tutele sociale per la copertura di un reddito minimo raddoppiare il periodo di cig da 52 a 104 settimane finanziare i contratti di solidarietà cioè mettere in campo tutti questi strumenti che siano in grado di scongiurare i licenziamenti danno un messaggio di prospettiva e di garanzia per il futuro delle persone e delle loro famiglie ma anche perché un paese come il nostro dove il suo valore aggiunto è il lavoro manufatturiero deve preoccuparsi di salvaguardare le capacità e le professionalità esistenti per il momento della ripresa.
Bisognerebbe intervenire per aumentare il poter d'acquisto di salari e pensioni attraverso la leva fiscale a partire dalla restituzione del fiscaldreag, l'alleggerimento delle aliquote ecc. Invece il Governo Berlusconi approva con l'assenza ingiustificata di troppi deputati dell'opposizione lo scudo fiscale che è il più grosso regalo che si può fare alle mafie ai capitalisti ai finanzieri e alle persone disoneste dando uno schiaffo agli onesti che per la stragrande maggioranza in Italia sono i lavoratori dipendenti e i pensionati in quanto vivono con un reddito fisso e pagano tasse salate su redditi che per la maggior parte sono al di sotto dei 1200/1300€ al mese, progetta il ritorno al nucleare e opere faraoniche come il ponte sullo stretto mentre a Messina non si fanno le opere primarie per evitare disastri e alluvioni che genero morti e lutti tra la popolazione infine con la complicità di Cisl e Uil definisce un sistema contrattuale che svuota il CCNL riduce ulteriormente la tutela dei salari e introduce una differenzazione sui diritti che rischiano di dividere ulteriormente il paese già squilibrato
I Padroni sottolineo i Padroni dal canto loro stanno usando la crisi per attuare la più grande riorganizzazione (dopo gli anni ottanta) del processo produttivo attraverso l'intensificazione dei ritmi peggiorando le condizioni di lavoro limitando le libertà individuali riducendo i diritti collettivi e la sicurezza dentro le fabbriche e gli uffici per dirla con una battuta si sta assistendo all'aumento dello sfruttamento delle persone usando la paura che vivono le stesse in quanto hanno di fronte a loro solo incertezza per il futuro loro e dei loro figli ed è per questo che tante volte si sentono soli e cadono nella risposta individuale anziché lottare collettivamente.
Bisogna saperlo questo accade non per caso, c'è anche la responsabilità della sinistra ma in particolare di quella sinistra che è stata incapace di leggere i cambiamenti che stavano avvenendo a livello globale e ha sostenuto che per ridare competitività bisognava essere moderati e equidistanti tra capitale e lavoro (questo sostengono molti economisti di scuola PD )accettando nei fatti la subalternità politico e culturale al pensiero unico dominante che è quello che sostiene che per competere bisogna identificarsi nell'impresa perché è l'impresa che al centro del mercato e per questo bisogna essere flessibili ed essere disponibili a mettere da parte i propri diritti a partire da un giusto e equo salario.
Per queste cose penso che lo sciopero dei Metalmeccanici del Fiom non solo è giusto e sacrosanto in quanto si vuole affermare la necessità che il Contratto sia rinnovato nel rispetto del mandato dato con un Referendum che ha visto partecipare al voto oltre 500.000 lavoratori ma sopratutto per la valenza generale che assume nel tentativo di dare uno sbocco di lotta unitario a quelle migliaia di vertenze che in tutta Italia i lavoratori e le lavoratrici stanno sviluppando per la difesa del proprio posto di lavoro e che il più delle volte non hanno voce sui media del nostro paese
Chiudo ponendomi una riflessione personale ma che vuole essere collettiva per l'insieme delle forze della sinistra oggi estraparlamentre che per la loro miopia politica sono sempre più marginali e distanti dai problemi veri che vivono i lavoratori oggi non è giunto forse il momento di mettere da parte le differenze che esistono e che continueranno ad esistere ma incominciamo a dire e a lottare in modo unitario per affermare un principio che non siamo più disponibili ad accettare le teorie e le ricette che ci vengono propinate per l'uscita dalla crisi perché quelli che ce li propongono sono sempre gli stessi che hanno la responsabilità di averla provocata.
Questa è una prima ma buona ragione perché venerdì ci impegniamo ad essere tutti in piazza a sostenere le richieste avanzate dai lavoratori Metalmeccanici e dal loro sindacato della Fiom Cgil io ci sarò e tu???
*del coordinamento S e L della Lombardia
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