mercoledì 23 settembre 2009
“NON C’È SINISTRA SENZA NUOVE GENERAZIONI”
27/09 “NON C’È SINISTRA SENZA NUOVE GENERAZIONI”
Il cammino con cui un popolo torna a convivere dopo una diaspora non può che essere un cammino in salita, faticoso, percorso lungo una strada impervia. La ricerca della terra promessa è una ricerca gravosa che impegna tanto il corpo quanto la mente. Le nostre storie, le storie dei ragazzi che sottoscriveranno questo documento, ma anche le storie dei partiti e dei movimenti protagonisti di questa avventura, raccontano la nostra diaspora politica e la frammentazione di una comunità. Una storia di divisioni e separazioni, di matrimoni falliti e casa piccole costruite in fretta attorno a uomini e donne spesso soli, luoghi pensati per individui e non per comunità, luoghi adatti a ragioni particolari, locali o tematiche, inadeguati a fornire risposte complete degne della complessità del mondo in cui viviamo, della crisi che dobbiamo affrontare.
Il bisogno di rispondere alla complessità, alla moltitudine di necessità, di bisogni e paure, ci muove e spinge verso nuovi lidi, fuori dai nostri recinti, verso terre ormai all’orizzonte. Per noi, Sinistra e Libertà è frutto della ricerca gravosa, delle sforzo di corpo e mente. Per noi, Sinistra e Libertà è la terra promessa dove costruire risposte complete, chiare e forti, capaci di governare un presente precario e ridisegnare un futuro incerto, spesso buio. Nuove risposte che meritano, rinnovate pratiche dell’agire politico e dell’organizzazione.
Vogliamo che Sinistra e Libertà sia la casa di tanti, ma sia soprattutto la casa di una sinistra nuova, di una sinistra giovane, di una sinistra che sperimenta e che rinnova. Il nostro paese ha bisogno di una sinistra che raccolga le eredità, i meriti e le sconfitte, delle molte culture di riferimento, della cultura socialista e comunista, di quella ambientalista e di quella movimentista. Il nostro paese ha bisogno di una sinistra che raccolga e riprenda battaglie storiche, conquiste oggi messe in discussione, conquiste dei movimenti femministi, ecologisti, sindacali e operai. La sinistra che serve al paese è una sinistra che metta al centro il lavoro, l’ambiente e i giovani. E proprio sui giovani vogliamo portare il nostro contributo, avanzare una proposta che raccolga le esigenze di una generazione e che assicuri strumenti adeguati per coltivare e raccogliere i frutti del rinnovamento. Il nostro contributo alla nuova sinistra italiana, una sinistra capace di stare al governo come di condurre un’opposizione di merito, un’opposizione d’altri tempi, non solo antiberlusconiana, un’opposizione che non sia soggiogata alla politica della destra, innamorata di un vocabolario che non le appartiene, capace solo di rincorrere ogni vento di conservatorismo, di intolleranza, insofferenza, ogni alito di cattiveria ed egoismo, ogni ondata di moralismo e perbenismo. Vogliamo una sinistra che sia avanguardia, che esplori i terreni della spregiudicatezza e del coraggio. Vogliamo una sinistra che trovi forme nuove per difendere i diritti di tutti, dei lavoratori e degli studenti, delle donne e degli uomini, degli anziani e dei giovani. Una sinistra cosciente del fatto che se i giovani non possono più immaginare un futuro di indipendenza e determinare la propria vita, è un intero paese ad essere scacco della precarietà, condannato alla paralisi e alla regressione.
Vogliamo un paese dove i giovani siano liberi dalla precarietà assoluta che gli impedisce di scegliere liberamente le prospettive di crescita, di studio, di lavoro e degli affetti. Un paese dei giovani liberi dalla precarietà, lavorativa e ambientale, può esser costruito solo da una sinistra che per prima riconosca la centralità della gioventù, anche come elemento di risposta alla crisi economica, come scommessa sui talenti e sulle idee. Per questo chiediamo a Sinistra e Libertà di lavorare affinché siano assicurate adeguate risposte all’enorme “questione generazionale” che attanaglia il nostro paese come la nostra sinistra. La politica e la sinistra per riconquistare il ruolo che gli compete hanno bisogno dell’impegno e della passione giovanile. È il momento di dare la possibilità ai giovani di credere ancora nella politica, nei partiti, nella possibilità di impegnarsi e di lottare per i propri ideali e per il proprio futuro. Non si può rimandare ad altri momenti e ad altre fortune la realizzazione di un forte ricambio generazionale.
La sinistra che abbiamo in mente è la sinistra dell’autonomia e dell’indipendenza. Una nuova sinistra dovrà contare spazi adatti a sviluppare le capacità dei giovani, di quei ragazzi e di quelle ragazze che, oggi più che mai, hanno il bisogno e il dovere di immaginare un futuro diverso. I giovani devono essere elemento essenziale dell’elaborazione e dell’azione politica. Crediamo che il futuro della sinistra, dipenda molto da questo: dalla capacità di coinvolgere le masse giovanili che non hanno più un punto di riferimento. Quello che vogliamo è un partito che ci rappresenti, e per farlo occorrono volontà e impegno.
Il nuovo partito della sinistra, della sinistra organizzata e diffusa, deve guardare ai giovani con attenzione e deve dunque prevedere realtà giovanile forte, radicata e soprattutto diffusa in tutta Italia. A Sinistra e Libertà chiediamo di far partire in contemporanea alla sua costituente un laboratorio dei giovani, terreno di confronto e di azione politica, luogo dell’indipendenza e dell’autonomia, delle dinamiche democratiche e dell’emancipazione. I giovani siano una realtà politica mai più terreno di lotte congressuali o valore di scambio, ma vero soggetto politico capace di guidare il partito nella giungla della “questione generazionale”.
A sinistra serve qualcuno che dica chiaramente che bisogna sì parlare di merito, nei percorsi di studio come in quelli lavorativi, ricordando però che lo si può fare solo affrontando prima quell’immensa emergenza democratica e sociale che interessa lo studio come il lavoro, che interessa il futuro del nostro paese. Bisogna affrontare i nodi dell’accesso allo studio, dei servizi agli studenti, delle mille riforme senza successo, delle baronie universitarie come della crisi dei sindacati, degli ordini professionali e delle caste del mondo del lavoro, quel mercato libero che pare però costretto dai tanti poteri forti e dalle troppe barriere in entrata. La sinistra non è niente se non difende la scuola pubblica, la laicità e i diritti negati ad un’intera generazione. La sinistra non è niente se non si organizza e risponde alle istanze dei giovani, a quel desiderio di possibilità e di autodeterminazione.
Garantire una concreta possibilità di azione politica ai giovani, vuol dire investire un intero movimento di responsabilità politiche. E sono i giovani, soprattutto, ad avere la responsabilità del futuro. Ecco perchè si è deciso e ritenuto opportuno darsi appuntamento domenica 27 a Perugia, per iniziare una discussione proficua sul futuro delle nuove generazioni connesse alla costruzione di un grande partito moderno e di sinistra
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