lunedì 3 agosto 2009

Sinistra e Libertà c'è già


Sinistra e Libertà c'è già
di Claudio fava

La notizia è che Sinistra e Libertà l’hanno già fatta. Costruita, vissuta,
animata, celebrata, riempita parole e profezie, aperta all’impegno di tanti.
Solo che non è (ancora) opera nostra. L’hanno fatta gli elettori, donne e uomini di una sinistra che in Italia è possibile. Il voto di giugno è il loro estremo appello e un ultimo avviso per ciascuno di noi. Per raccoglierlo dovremo saper mettere in campo, in queste settimane, la limpidezza di alcuni fatti politici.
Il primo: un generoso investimento di sovranità su Sinistra e Libertà. Non più addizione di partiti ma soggetto autonomo. Anche rispetto a quei partiti che ne rappresentano l’ossatura. Tutto ciò andrà costruito rapidamente, senza vandee ma evitando ogni tatticismo. A cominciare dalla nostra prima assemblea che il 19 settembre dovrà eleggere un coordinamento nazionale capace di rappresentare la ricchezza di tutte le esperienze che sono contenute in SL, dentro e fuori dalle forze politiche che l’hanno promossa. E accanto al coordinamento, un portavoce nazionale affinché il nostro progetto non venga ogni giorno diviso per cinque. Organismi assolutamente transitori, di mero servizio, con il compito di direzione politica fino alle regionali, elezioni in cui saremo presenti con il nostro simbolo.

Basta? No. Serve la politica, non è sufficiente rivestirla di buone intenzioni. Ecco l’importanza della consultazione e del dibattito lanciato on line dal sito di SL sulle campagne d’autunno. Ecco l’importanza di dare vita e fiato a quelle campagne, di renderle visibili, lucide, efficaci. Non più un cantiere bensì una pratica politica quotidiana, utile a noi e agli altri, insediata nel paese e non solo nei nostri discorsi.
Basta? Non ancora. Perchè questo percorso produca frutti e fatti occorre un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, senza facili deleghe ai “tavoli nazionali”. L’originalità del nostro progetto sta proprio nel mettere in sintonia tra loro il centro e le periferie, l’elaborazione con la pratica quotidiana. E dunque, senza aspettare statuti e congressi, ben venga l’apertura di nuovi circoli, la raccolta di adesioni in tutt’Italia, l’iniziativa politica, la capacità di auto organizzazarsi… Purché siano davvero passi in avanti per rendere questo processo sempre più inclusivo, trasparente, ricco di esperienze, partecipato. In attesa del primo congresso di Sinistra e Libertà da organizzare subito dopo le elezioni regionali.

A chi oggi dice: “non un partito”, risponderei: “non solo un partito”. Occorre qualcosa di più e di meglio, uno sforzo di originalità, la ricerca di forme e linguaggi che non sono più quelli a cui siamo rimasti a lungo affezionati. Occorre crederci, soprattutto. Senza rimandare a tempi migliori. Altrimenti nella notte di questa politica ci perderemo anche noi.

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