giovedì 2 aprile 2009
"Sinistra e Libertà" si presenta a Perugia
"Il problema non e' Berlusconi, ma il berlusconismo che entrava anche nella sinistra, la cultura sociale, l'idea della politica; sono contento di ritrovarmi accanto agli amici che hanno fatto la battaglia ecologista, la battaglia incentrata sui temi della crisi ambientale. Oggi la passione ambientalista non può più essere custodita dentro un recinto separato, perché la crisi del mondo è innanzitutto la crisi ambientale''. Per Vendola, dopo che la sinistra è stata ''scacciata'' dal Parlamento, è necessario "tornare all'aria aperta, ritrovare i valori di una società smarrita, poiché ci siamo svegliati in un paese irriconoscibile". "Il mio paese - ha sottolineato Vendola - ha bisogno della sinistra unita, dei Verdi ai socialisti, dei suoi valori". "Provo felicità ad essere con tanti diversi da me, penso che il mio Paese ha bisogno di sinistra". Ha parlato così Nichi Vendola, durante l'incontro politico La sinistra in cammino che si è svolto a Perugia per la presentazione del movimento Sinistra e Libertà.
A rivolgersi alla platea, dal palco del Teatro Pavone, anche Claudio Fava de "La Sinistra in cammino", Marco di Lello "Partito Socialista", Luca Robotti "Unire la sinistra", Grazia Francescato "Verdi" e, nel ruolo di "padrone di casa" e moderatore Mauro Tippotti, già presidente del consiglio regionale dell'Umbria uscito dalle fila di Rifondazione Comunista perché in linea con la scissione vendoliana; tante le bandiere e notevole l'entusiasmo. Tra il pubblico anche l'assessore alle attività culturali della Regione Umbria Silvano Rometti, nonché sindacalisti e vari consiglieri regionali.
A rimarcare la necessità di fare fronte comune, Vendola ha proseguito c'è un elemento di genialità in Berlusconi, dobbiamo smetterla di sottovalutare il nostro avversario, lo abbiamo contemporaneamente demonizzato e totalmente sottovalutato, lo abbiamo considerato come un villeggiante allo sbaraglio come una testa dura, così abbiamo fatto con la Lega, perché guardavamo Porta a Porta e non guardavamo la società, non guardavamo i dolori profondi che attraversavano la società, e accadeva un fatto molto grave - ha ribadito - che il problema non era Berlusconi, non e' mai stato Berlusconi, il problema era il berlusconismo che stava anche dentro la sinistra, che entrava nelle vene e nei cuori di tanta parte della sinistra". Sia Vendola che gli altri relatori hanno espresso dure critiche alla "falsa opposizione rappresentata dal PD" i cui esponenti, secondo Francescato sono "non compagni"; rimarcando l'auspicio di recuperare, ed il messaggio è stato unitario "la purezza, il principio di libertà e l'idea che tante sinistre insieme sono una ricchezza".
Per Vendola, infatti "il problema è la cultura sociale, l'idea della politica. Pensate a come Berlusconi disse "sono sceso in campo" e a come noi siamo stati subalterni a quella mutazione della cultura politica; scendere in campo - ha spiegato - è vivere la politica mutuando le metafore del football, significa che la politica è un gioco tra elite, 11 contro 11, e che per il popolo è consentito soltanto fare il tifo, i più fortunati magari sulle gradinate dello stadio gli altri davanti alla Tv. La politica - ha concluso - non è passività di massa". In nome, quindi, di un impegno comune basato sui principi lavoro, popolo, ambiente, libertà, gli esponenti delle varie anime della sinistra hanno ribadito il loro voler essere unite per arrivare, in Europa, a proporre una politica che non sia individualistica ma basata su ideali ampiamente condivisi.
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