lunedì 5 maggio 2008

Lettera a L'Unità che quel giornale non ha pubblicato

Cara Unità,
vogliamo dirci qualche verità, che può farci solo che bene?
1) La nostra famiglia, 4 persone, ha votato PD, dopo un estenuante e sofferto conflitto tra cuore e cervello.
2) I nostri voti sono stati dati in prestito al PD per l’occasione elettorale, per queste elezioni.
3) I nostri voti appartengono a noi , al nostro tormento, alle nostre scelte.
Il 33 % dei voti del PD non esprimono, caro Walter, il consenso reale a quel partito, ma sono il frutto di origini, percorsi e prospettive diverse.
4) La storia ci ha insegnato ( vedi le vittorie del PCI del ’75 e ’76 ), che i voti non sono un bagaglio da usare per scelte e tattiche politiche, che non esprimono i valori ,il clima, il senso di quel voto stesso.
5) Vorremmo sapere la verità, su tutti quei discorsi sulla rimonta, sul possibile sorpasso, sulla sorpresa che avremmo potuto avere il 14 aprile? Ci siamo sentiti presi in giro, per averci fatto credere che si possedevano sondaggi e dati che avvaloravano questa ipotesi!
6) Il nostro voto, e quello di molti altri, in qualche maniera è stato condizionato da una verità non vera. Dare il voto più utile per battere Berlusconi è diventato un assillo, Ci siamo sentiti come quelli che avevano in mano le sorti delle elezioni. Ognuno di noi.
7) Il timore che avevamo, di indebolire la sinistra, mettendo a repentaglio il percorso unitario appena abbozzato, si è rivelato drammaticamente vero. Ci siamo sentiti traditori di noi stessi.
8) L’assenza della Sinistra in Parlamento, è una cosa così forte che chiunque abbia fatto militanza negli anni e nei decenni passati, non può non sentire un dolore interiore. A tanti dirigenti del PD, provenienti dai DS e oltre, non sembra gliene freghi più di tanto. Pensiamo che avranno modo di ricredersi.
9) Prodi è l’unico che ha vinto contro Berlusconi, perché ha vinto con il centrosinistra unito, Rutelli rifiutò i voti di Di Pietro, Veltroni ha rifiutato la sinistra e qualcun altro.
10) La nascita del PD ha creato 2 livelli decisionali. Il governo non ha mai lavorato in maniera collegiale, la sinistra ha subito una deriva economicista, che ha di fatto messo in secondo piano le sofferenze e i disagi del popolo, dando per riacquisito poi il suo consenso alla fine del mandato. (sic!)
11) La destra ha vinto in valori, modelli, stili di vita, Ha svolto una funzione egemonica sulla cultura, non quella elitaria, ma quella diffusa, popolare; ha creato un senso comune. La sinistra da oltre venti anni, ( ma forse dalla fine del PCI ) ha abdicato al suo ruolo, rinunciando a valori, progetti, idee, a rivendicare una società migliore, delle pari opportunità per tutti. La fine dell’ideologia è stata la fine di idealità, sogni, passioni. E’ da lì che si deve ripartire!

Noi, i genitori, che abbiamo scritto queste righe, come forse si capirà, veniamo da lontano, dal PCI dei primi anni 70, abbiamo attraversato il PDS, e poi i DS. E lì ci siamo fermati.
Coltiviamo ancora il sogno di una sinistra nuova, che unisca valori forse antichi, ma non vecchi, la difesa dei diritti delle persone, a partire dai più deboli, a quella della salvezza della Terra dal disastro ambientale, della salvezza e dignità di intere popolazioni, da fame, malattie, miseria e soprusi. Per questo siamo disposti ancora ad impegnarci.

di Maurizio, Rosalba, Stefano, Andrea Pietropaoli

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