mercoledì 21 maggio 2008

Fermiamo l'onda xenofoba

da ArciReport Numero 19 del 20 Maggio 2008

È una pessima immagine dell'Italia quella che fa il giro del mondo coi rastrellamenti notturni nei campi rom, le case bruciate e intere famiglie in fuga, scene di barbarie da pulizia etnica. Preoccupa l'indifferenza del paese di fronte a un'ondata xenofoba che sembra non trovare argini, favorita dalla totale disinformazione che mette sullo stesso piano rom e zingari, rumeni di nuova immigrazione e comunità inserite da secoli nel nostro paese. Nessuno dice che metà dei rom presenti in Italia sono in realtà cittadini italiani, e che in altri paesi europei sono molto più numerosi ma solo qui vengono costretti in squallidi campi profughi.
Si demonizzano rom e immigrati come causa di tutti i mali del Paese, i nemici su cui scaricare paure e conflitti di una società incattivita, devastata dalla frammentazione sociale, dall'incertezza economica, dallo smarrimento culturale. Ma le sole misure repressive avvelenano ulteriormente il clima e provocano nuova insicurezza. Basterebbe il buon senso per capire che nel mondo globale e in una società sempre più complessa non c'è sicurezza per nessuno se non è reciproca, se libertà e diritti non vengono garantiti a tutti. Quella della convivenza non è un'opzione buonista, ma una necessità.
Invece la destra continua a incoraggiare la caccia allo straniero e prepara la mano forte. Rinunceranno al reato di immigrazione clandestina - era troppo anche per il Pdl - ma la stretta sarà pesante su visti, ricongiungimenti familiari, cittadinanza, cpt, diritto d'asilo. E magari i militari a pattugliare i quartieri, giusto per alimentare la sindrome dell'invasione.
Su queste cose l'opposizione non deve fare sconti. Il nuovo clima di dialogo col governo è un bene nell'interesse del Paese, ma ci sono limiti invalicabili. Non si può accettare l'inciviltà delle persecuzioni di massa e del nuovo razzismo. Il fatto che la gente abbia paura non giustifica la rimozione collettiva dei principi fondamentali del vivere insieme. Anziché inseguire le paure, la politica dovrebbe aiutarci a superarle indicando soluzioni per risolvere i problemi.

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