Dopo l’ordinanza del Comune di chiusura di Terni Biomassa è arrivata anche la decisione della Regione di sospendere l’autorizzazione. Considerando quanto accertato dall’Arpa e dal NOE nel corso delle loro indagini riteniamo che tali decisioni siano da considerare atti dovuti per la salvaguarda della salute dei cittadini e dell’ambiente.
Sono talmente tante le non conformità riscontrate dalle relazioni tecniche dell’ARPA e del NOE rispetto alle prescrizioni riportate nelle autorizzazioni della provincia che ci si domanda come a quest’impianto possa essere rilasciata l’AIA (autorizzazione integrata ambientale) il 6 giugno prossimo.
Tra le molte criticità evidenziate dall’ARPA la più grave è l’emissione in atmosfera di agenti fortemente inquinanti e nocivi per la salute delle persone come diossine e furani che sta giustamente creando nella popolazione della Conca ternana notevole preoccupazione.
Non è il solito allarme dello sforamento del PM10, qui si parla di diossine, agenti chimici che possono determinare un inquinamento cronico dell’ambiente in quanto gli stessi hanno una struttura chimica stabile ed una considerevole vita media. I fenomeni di bioaccumulo attraverso la dispersione delle diossine e il passaggio nella catena alimentare possono portare le concentrazioni ad un livello pericoloso per l’ambiente e per l’uomo. Per questo è necessario verificare se i livelli di inquinanti emessi possano far ipotizzare una reale emergenza ambientale.
Il quadro che emerge suscita una serie di interrogativi importanti da porre alle istituzioni che dovrebbero avere a cuore la salute delle persone.
In primo luogo è possibile sapere da quanto tempo le emissioni di diossina si sono verificate nell’atmosfera ternana? Quali sono le cause che hanno generato il mancato rispetto del valore limite per il parametro diossine e furani? I responsabili dell’impianto non dovrebbero essere a conoscenza dei tempi e dell’entità degli sforamenti dei valori di diossina prevedendo una misurazione in continuo di tale parametro?
In secondo luogo: L’ASL2 con un comunicato fa presente che non esiste alcun rischio immediato per la salute pubblica contraddicendo completamente quanto riportato nella nota sulla base della quale è stata emanata l’ordinanza sindacale di chiusura dell’impianto. Il pericolo immediato esiste o non esiste? I cittadini ternani rischiano o no di subire danni derivanti dalle emissioni irregolari dell’inceneritore?
La terza non è una domanda è un appello al senso di responsabilità delle forze politiche e sociali.
Non è importante mettere in evidenza chi è arrivato prima nella denuncia dei rischi ambientali derivanti dalle emissioni degli inceneritori occorre arrivare primi tutti nella tutela della salute dei cittadini e nella riqualificazione del nostro territorio.
Crediamo che sia utile iniziare un percorso comune, partecipato, in cui si rifletta tutti insieme sullo stato dell’ambiente nella nostra città e sulle soluzioni da intraprendere.
Noi ci siamo.
SEL/SI TERNI
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