lunedì 8 novembre 2010
Erri De Luca: «Pompei, che pena. Ricopriamola di cenere per salvarla»
La provocazione dello scrittore: «È l’unico modo per lasciare alle generazioni future il nostro patrimonio»
NAPOLI – «Una cosa così fa pensare che quegli scavi sarebbe stato meglio che non fossero mai stati fatti. Spero che gli archeologi si fermino. Ricopriamo tutto, è l’unico modo per lasciare alle generazioni future il nostro patrimonio». È lo sconforto misto a provocazione di Erri De Luca di fronte al crollo della Schola Armatorarum a Pompei. In un’intervista all’agenzia Ansa lo scrittore partenopeo manifesta tutta la sua sfiducia nel presente auspicando invece che le nuove generazioni siano migliori di questo tempo che definisce «tragico e ridicolo», aggettivi che usa per descrivere non solo la Campania «schiacciata da crolli e spazzatura» ma anche l’Italia, «incapace di trasmettere la bellezza che abbiamo ricevuto».
De Luca se la prende non solo col governo, «che pure ha un ministro che considera la cultura un bene insignificante: questo – aggiunge - è solo un dettaglio», ma con l’incapacità nel tutelare quei beni di cui «noi cittadini di questo tempo siamo dissipatori». Eppure «questo è il nostro patrimonio – riflette - non le fabbriche che fanno più profitti in qualche altra parte del mondo».
Stando così le cose per De Luca tanto vale lasciare la gestione dei nostri tesori alle generazioni future. «I vecchi dicono “come era bello il tempo passato” io preferisco lodare il futuro, altrimenti non avrebbe senso fare figli». Una visione quella di Erri De Luca nella quale neanche il mondo della cultura pare in grado di segnare una svolta. «Non esiste una comunità letteraria in Italia», dice. «In Campania – aggiunge - è vero che c'é Roberto Saviano (che stasera sarà in prima serata su Raitre con “Vieni via con me” nel programma con Fazio, ndr), ma c'é solo lui. Ha avuto grande successo, ma ha pagato a grande prezzo, esponendosi al bersaglio della malavita, la scelta di schierarsi. Una scelta che oggi forse, mi è parso di capire, non rifarebbe del tutto».
da: corrieredelmezzogiorno.it
Bondi e i tagli alla Cultura - di Francesca Diosono (SEL Umbria)
Pompei e l'ISCR, due eccellenze che non dialogano - di A. Ferrara
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