venerdì 23 aprile 2010

SEL Terni sulla Laicità


Qual è il “comune sentire” di una città? Qual è il “comune sentire” della città di Terni? A fronte del recente dibattito ternano sulle questioni della laicità ci chiediamo in questi giorni chi possa avere la sicurezza di affermare che interpreta il comune sentire di una città, sempre che un comune sentire esista.

Il 19 aprile scorso abbiamo assistito nel consiglio comunale di Terni a due episodi che ci parlano chiaramente di disorientamento nelle scelte politiche, di contradditorietà delle posizioni di una stessa maggioranza, di scarsa tutela del principio libertà personale alla base della nostra carta costituzionale. Ci riferiamo all’interrogazione di alcuni consiglieri del Pd contro il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura alla presentazione di un libro – Vaticano S. p.a. - che ha l’unica onta di voler informare basandosi su inchieste giudiziarie e su documenti. Informazione insomma, non ideologia. Noi sosteniamo pienamente la scelta dell’Assessore Guerra e interpretiamo il suo comportamento come un esercizio di democraticità, nella misura in cui il patrocinio ad un’iniziativa testimonia solo la volontà politica di dare voce a tutte le anime che vivono in una comunità.

Il secondo episodio riguarda la bocciatura da parte del Consiglio – quasi tutta la minoranza e un pezzo di maggioranza insieme - della proposta di iniziativa popolare, sottoscritta da circa 400 ternani, di istituire il registro del testamento biologico al Comune di Terni, così come in tante altre città italiane.

Noi crediamo che la città abbia perso un’occasione perchè l’approvazione del testamento biologico avrebbe rappresentato un avanzamento dello stato di diritto, la possibilità di fornire un servizio alla collettività, laddove servizio alla comunità significa creare strumenti amministrativi per fare agire i diritti universali. Laicità a nostro giudizio non può essere uno dei tanti slogan sbandierati a parole, ma garanzia per tutti di vedere rappresentata e tutelata la propria volontà e la propria libertà personale.

Allora ci chiediamo: siamo sicuri di ascoltare veramente il comune sentire della città? Siamo sicuri di ascoltare i bisogni delle persone e interpretarli in chiave politica, così come dovrebbe fare una coalizione di centro-sinistra che, in teoria si professa laica?



Coordinamento provinciale Sinistra Ecologia Libertà Terni

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Di seguito la risposta di Federica Porfidi, coordinatore provinciale SEL alla lettera di Riccardo Giubilei uscita sulla Nazione Cronaca di Terni venerdì 23 Aprile 2010 dal titolo "La coscienza di dire no".

Caro Riccardo Caro PD
“E’ una questione di coscienza o di rappresentanza?”


Caro Riccardo rispetto che tu creda in Dio, ma non sei tu Dio, non puoi tu cattolico, decidere come debba morire io. Non scrivo “laica”, perché laici dovremmo esserlo tutti. E soprattutto dovrebbero esserlo coloro che rivestono ruoli istituzionali e che attraverso questi debbono rappresentarci tutti e debbono garantire ad ognuno l’esercizio della propria libertà come prevede la nostra Costituzione. Non voglio entrare nel merito dei temi che poni rispetto alla vita come “dono” e alla morte come “alto servizio alla vita collettiva” e “mistero da restituire”. Visione che rispetto, ma che rappresenta un punto di vista del tutto confessionale e personale e pertanto non estendibile a tutti. Tanto più non credo che delegare “il mistero della vita” alla tecnica scientista da Frankenstein dei macchinari sofisticati degli ospedali, tralasciando completamente l’elemento della volontà e della dignità dell’individuo e della sua umanità, possa essere la risposta anche ai tuoi seri interrogativi di credente. Vorrei sapere soprattutto se questa tua visione rappresenta tutti gli elettori del tuo partito e se la scorsa settimana nel Consiglio Comunale, bocciando la proposta sul testamento biologico vi siate minimamente posti il tema della rappresentanza della vostra coscienza o di quella che a voi Consiglieri Comunali spetta per ruolo, ossia la rappresentanza della Comunità ternana. La nostra città ha una lunga storia di tradizione laica. Il voto del Consiglio Comunale pone un tema serio anche rispetto al tema della “Rappresentanza”. La nascita frettolosa del PD, che io non ho condiviso per molti motivi, ha comportato una serie di contraccolpi democratici . Uno di quelli più sottovalutati a mio avviso è proprio quello della composizione degli eletti. Il tema è stato spesso affrontato in termini di “poltrone”, ma il voto di ieri ne fa emergere invece la vera portata, quella politica. Nella Terni pre PD mai sarebbe stato bocciato un ordine del giorno sui temi della laicità, perché invece l’altro giorno questo è accaduto? E’ semplice, l’incrocio tra DS e Margherita ha prodotto l’incontro tra elettori DS abituati a “votare la lista, votare la lista, votare la lista” ed elettori Margherita, abituati ad esprimere prefenza. Questo ha prodotto una prevalenza di eletti provenienti dalla margherita nel PD che produce una mistificazione e un distorcimento della rappresentanza politica della comunità cittadina. Se questo incide solo sui posti in Consiglio o in Giunta poco male, ma se questo, ed il voto sul Testamento Biologico, ne è fulgido esempio, produce una distorsione della rappresentanza democratica dei valori e delle idee della comunità, portando agli esiti che abbiamo visto nel Consiglio Comunale di Terni, il tema diventa molto delicato e dovrebbe suggerire ai “compagni del Pd” di interrogarsi a fondo.

Federica Porfidi

Portavoce Sinistra Ecologia Libertà Provincia di Terni

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