I dati dell'Osservatorio nazionale dei Prezzi su base Istat. Alta convenienza anche per visite mediche, trasporti pubblici, benzina e colazione al bar
Terni è in assoluto tra le città italiane meno “care”, nelle quali la spesa alimentare per i beni di prima necessità, le visite mediche, i trasporti pubblici e il pieno di benzina o gasolio gravano mediamente meno sulle tasche dei cittadini. E nella nostra città si può risparmiare anche sulla colazione al bar e sulla cena in pizzeria ma anche per controllare l’equilibratura delle gomme o per la sostituzione dei freni della propria automobile. Unico neo, il costo dei barbieri e dei parrucchieri, che è tra i più alti i n campo nazionale. E’ quanto si ricava dalla lettura dei dati pubblicati dall’Osservatorio dei Prezzi e delle Tariffe del Ministero per lo Sviluppo Economico che, nel proprio sito internet ( www.osservaprezzi.it ), presenta in maniera assai dettagliata e organica la situazione dei prezzi nelle maggiori 59 città italiane, quelle che sono soggette alle rilevazioni periodiche da parte dell’Istat sull’andamento dell’inflazione, aggiornati allo scorso mese di febbraio. Per quanto riguarda innanzitutto la spesa alimentare, vengono presi in esame 34 generi di largo consumo (pane, pasta, olio extravergine, carne, uova, latte, pomodori pelati etc.) a formare un “carrello” che – per quanto riguarda Terni – è mediamente il secondo più conveniente d’Italia: la spesa per l’acquisto di tutti questi prodotti (escluso il latte in polvere che in alcune realtà non è stato rilevato) è infatti di 187,26 euro, più alta solo di quella di Gorizia (184,99 euro) ma inferiore a quella registrata in tutte le altre città italiane, con la punta massima ad Aosta (231,87 euro, circa 45 più che a Terni). Anche confrontando tra di loro, città per città, il listino dei prezzi in assoluto più vantaggiosi e – all’opposto – quello dei prodotti più costosi, Terni resta comunque tra le dieci città più convenienti, superata – per quanto riguarda le offerte ultra-economiche - solo da alcune (ma non tutte) le realtà metropolitane che, viceversa, sono ai primi posti anche nella graduatoria delle città con il “carrello” più caro per i prodotti dal prezzo inaccessibile ai più. Analoga è la situazione per una serie di beni e servizi di largo consumo: per quanto riguarda il costo medio delle visite specialistiche, Terni è la seconda città italiana più conveniente (dopo Reggo Calabria) per l’onorario del pediatra (43,84 euro), la terza più vantaggiosa (dopo Cagliari e Napoli) per quello del cardiologo (77,33 euro), la nona per la spesa media dall’oculista (72,59 euro), la 12esima per il ginecologo (98,07 euro) e la 16esima per un’otturazione dal dentista (92,44 euro). Il prezzo del biglietto ordinario per l’autobus (0,95) a Terni è l’11esimo più basso d’Italia: la tariffa più alta (1,20) viene pagata a Genova, Palermo e Vicenza, quella più bassa a Potenza (0,52).
Terni è poi tra le città meno care d’Italia anche per il prezzo medio dei carburanti: per la benzina senza piombo con prelievo alla pompa presenta l’8° costo più basso (11,24 euro ogni 10 litri), preceduta soltanto da città “di frontiera” come Como, Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine, Varese e Verbania, mentre per la “verde” al distributore automatico va ancora meglio: solo Varese, Udine, Como, Pordenone e Perugia hanno un prezzo medio più basso di quello ternano (10,96). La Spezia (12,11), Napoli (12,05) e Caserta (11,89) sono al contrario le città italiane con la benzina più “cara”. Al vertice assoluto della convenienza anche il gasolio venduto a Terni: con il servizio alla pompa si spendono mediamente (sempre dati Istat di febbraio 2009) 10,49 euro ogni 10 litri (in Italia solo a Rovigo, con 10,48, si spende meno), mentre con l’automatico il costo scende a 10,32 euro, il terzo più basso dopo Udine e Perugia. Un primato assoluto la nostra città lo ottiene per la colazione al bar: il classico sandwich a Terni è il più economico d’Italia (mediamente 1,35 euro), accompagnandosi al cappuccino (1,04 euro, sesto prezzo più vantaggioso) ed al caffè (0,80 centesimi, solo in 10 città si spende meno). Ancora, per il pasto in pizzeria Terni è la 15esima città più conveniente, per l’equilibratura delle gomme e la convergenza (33,97 di media) è la decima, per la sostituzione dei pattini dei freni anteriori (94,69) la 18esima. Infine, forse l’unica nota dolente, tra i prezzi verificati dall’Istat ed elaborati dall’Osservatorio nazionale: per il taglio dei capelli il costo medio per i ternani è superiore a quello di quasi tutte le altre città italiane: 21,27 euro per le donne e 19,18 per gli uomini, contro una media nazionale che oscilla da 9,87 euro di Palermo ai 25,24 di Rovigo per le signore e dai 10,47 di Napoli ai 24,80 di Bologna per i maschi.
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