14.08.2008 - ore 15:19 - Raffaelli: “Prevista l’attivazione di investimenti per 70 milioni di euro nei siti ex-Bosco, ex-Gruber ed ex-centrali elettriche di Papigno”
Si chiama “Jessica” ma non è la fidanzata di Roger Rabbit: è il progetto urbanistico e finanziario che mette insieme Comune di Terni, Commissione Europea, Banca Europea per gli Investimenti e Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa per il definitivo completamento del recupero delle aeree ex-Bosco, ex-Gruber ed ex-centrali elettriche di Papigno.
“Si tratta di un disegno – commenta il Sindaco Paolo Raffaelli anche nella sua qualità di Assessore all’Urbanistica - che porta a compimento un trentennio di lavoro dell’Amministrazione comunale per il pieno recupero e la valorizzazione della città esistente, il modello con cui Terni si lascia definitivamente alle spalle la fase urbana della deindustrializzazione, che avrebbe potuto trasformarsi nel collasso e nel declino del nostro territorio e che invece, proprio grazie a politiche come questa, ne ha accompagnato il nuovo sviluppo. Il gruppo di lavoro dell’Amministrazione comunale, coordinato dal Dirigente della Direzione Urbanistica Arch. Aldo Tarquini, ha infatti presentato al Sindaco lo studio di fattibilità finalizzato al completamento della riqualificazione di tre aree industriali dismesse tra le più significative del territorio ternano, utilizzando lo strumento del partnenariato pubblico/privato e l’attivazione, per il supporto finanziario, di una iniziativa congiunta della Commissione Europea, della BEI e della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa. “La dismissione delle aree produttive durante i drammatici anni della deindustrializzazione - ricorda il Sindaco – ha rappresentato a suo tempo una vera emergenza che il nostro Comune ha affrontato con l’acquisizione diretta delle aree stesse e la loro destinazione a funzioni pregiate, attraverso complessi interventi di bonifica, di recupero e di riqualificazione, facendone siti cardini del rilancio cittadino e contenitori fondamentali per il nuovo modello di sviluppo a più alto contenuto di cultura di Terni. Tale impegnativo lavoro è quasi concluso nell’area ex Siri, diventata il polo culturale della città, è parzialmente realizzato nell’area ex Bosco, oggi polo multimediale, e nell’area di Papigno, centro cinematografico, mentre è all’inizio nell’area ex Lanificio Gruber, solo recentemente e parzialmente acquisita dal Demanio militare. Il complesso degli interventi di riqualificazione presi in esame dallo studio di fattibilità, che si pone l’obiettivo della sistemazione definitiva dei tre siti interessati – sottolinea ancora Raffaelli – riguarda un insieme di operazioni di notevole importanza per Terni, sia per il particolare pregio delle aree coinvolte, sia per le destinazioni urbanistiche previste, sia per la valenza e la portata degli investimenti da realizzarsi: infatti tra opere pubbliche e di interesse pubblico ed opere a carattere privato si stimano investimenti non inferiori ai 70 milioni di euro, circa 140 miliardi delle vecchie lire, con evidenti ed ingenti ricadute di carattere socio-economico a favore del territorio, non solo comunale”.
Di seguito una sintesi del profilo progettuale per Papigno:
Descrizione
L’area industriale dismessa di Papigno è stata interessata, fin dal 1996, dal processo graduale di recupero ed uso, che ne ha interessato alcuni ambiti. In particolare la parte relativa alle ex industrie chimiche è stata in parte recuperata ed utilizzata per la produzione cinematografica in sinergia con soggetti privati. La parte occupata dalle ex cabine idro-elettriche, tutte di proprietà comunale, in occasione della predisposizione del Prusst “Il Nera dalla prima industrializzazione allo sviluppo sostenibile”, è stata inserita all’interno del Programma. A seguito dell’ammissione a finanziamento del Prusst, sono stati affidati gli incarichi per la redazione di progettazioni definitive relativi al recupero della ex Centrale Velino Pennarossa, della ex Centrale Anglo Romana, della Cabina 120000V, nonché quello relativo al recupero del terrazzamento ai piedi del borgo storico di Papigno, successivamente convertito nel progetto per una struttura ricettiva. La struttura tecnica dell’Amministrazione Comunale ha predisposto un progetto definitivo per il recupero della cabina “Sala Claude” e del “Reparto Compressori” da adibire a museo dell’archeologia industriale.
Dati metrici
Superficie totale area ex cabine idro-elettriche: Mq. 15.600
Centrale
Mq. Sup. coperta
Velino – Pennarossa
1.530
Anglo – Romana
1.554
120000 V
1.550
Sala Claude e Reparto compressori
2.045
Ulteriori volumi
630
L’ipotesi progettuale
La Sala Claude e il Reparto Compressori costituiscono il nucleo che l’Amministrazione Comunale intende destinare al museo dell’archeologia industriale di Terni. Il complesso delle altre cabine idro – elettriche dismesse costituiscono un nucleo con un’ampia gamma di destinazioni d’uso possibili, così come è dimostrato dagli studi presentati nell’ambito del PRUSST, (istruzione, ricettivo, museale – espositivo, residenziale ecc.). Le varie destinazioni possono incentrarsi tutte intorno ad un tema specifico, come, ad esempio, quello dello sviluppo dell’uso dell’acciaio inossidabile nei campi, dell’arte pubblica, del design e dell’architettura, creando un polo d’eccellenza in questo ambito particolare in una città in cui la maggiore industria presente rimane quella degli acciai speciali.
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