14 Marzo 2008
Salari bassi? No, da fame
autore: redazione
E ci voleva l’Ocse per scoprire che l’Italia ha salari indecenti?
Il rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico “Tax and Wages 2007” (Tasse e salari) colloca l’italiano medio, single e senza figli a carico, al 23° posto nella graduatoria dei Paesi Ocse.
Secondo il rapporto, con uno stipendio netto di 19.861 dollari all’anno, pari a 12.946 euro, il 45,9% di tasse ed un cuneo fiscale salito in un anno di 0,3 punti percentuali, l’Italia viene preceduta non solo a Francia, Germania e Gran Bretagna, ma anche a Paesi come Grecia e Spagna e seguito solo, tra i Paesi europei, da Polonia e Portogallo.
Non si può parlare di una fotografia gratificante, soprattutto per chi deve arrivare a fine mese con uno stipendio netto che si aggira mediamente intorno ai mille euro. Per rendere ancora più chiara la situazione diciamo che gli italiani sono agli ultimi posti della classifica degli stipendi.
Sotto i lavoratori single italiani si collocano solo sei paesi tra cui la Repubblica Ceca (13.485 dollari), il Portogallo 17.184 dollari) e la Turchia (11.572 dollari). Il reddito annuo netto del lavoratore single in Italia si posiziona inoltre sotto la media dei paesi Ocse, che è di 24.660 dollari, sotto la media dei paesi Ue a 15 che è di 26.434 e sotto la media dei paesi Ue a 19 che è di 23.282 euro.
Le famiglie monoreddito, con due figli, non se la passano certo meglio: lo stipendio medio netto è fissato a 24.308 dollari, anche in questo caso al posto numero 23 della classifica Ocse.
Questi dati drammatici confermano l’emergenza salariale vissuta quotidianamente dai lavoratori italiani, una situazione assolutamente nota alla maggioranza della popolazione che vive sulla propria pelle e sui propri nervi i numeri di queste statistiche.
L’esponente del Pdci – la Sinistra l’Arcobaleno, Gianni Pagliarini, avverte che «se non sapremo affrontare il grande tema della disuguaglianza, che si è materializzata negli ultimi trent’anni attraverso lo spostamento ingente di risorse dal lavoro ai profitti e alle rendite, non daremo una risposta compiuta al problema».
E l’unica possibilità di dare seriamente risposta a questo problema risiede nella forza della Sinistra l’Arcobaleno, sempre dalla parte dei lavoratori, in un panorama politico che vede una destra sempre più violentemente liberista ed un Pd sempre più lanciato alla rincorsa, formale e sostanziale, del Pdl.
www.larinascita.org
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